MOAS Movimento per l'Adeguamento Sociale |
PROPOSTA MOAS EAR1 9708 . SINTESI ED EVOLUZIONE DI PROPOSTA MOAS EAR2 9310. una proposta innovativa e sofisticata relativa ai meccanismi causali della crisi sociale attuale, italiana ed occidentale ed una proposta di trattamento della crisi indirizzata all'annullamento del meccanismo causale ipotizzato Cesidio Di Luzio Copyright 1998. Euroma, Editrice Universitaria di Roma, La Goliardica Copyright MOAS.net /.itliberamente utilizzabile per scopi non commerciali,senza apporto di modifiche, con citazione della fonte.pagine 3 - 13
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Se si vogliono annullare le condizioni sociali italiane attuali,
che mettono a rischio il mantenimento del livello sociale raggiunto
e la prosecuzione dell'evoluzione della società,
si deve considerare che
per modificare una condizione è necessario
definire cosa si vuole modificare,
effettuare una ipotesi, adeguata, sulla causa determinante
della condizione da trattare,
attivare una strategia
valutata capace di annullare la causa ipotizzata
e verificare l'effetto sulla condizione da modificare,
che confermerà o meno strategia e causa ipotizzate.
Al di fuori di questa modalità non è possibile modificare una condizione.
Attualmente
nessun gruppo politico sta trattando le condizioni in oggetto secondo tale modalità.
Conseguentemente non si sta operando per la loro eliminazione.
Questo studio propone una analisi ed una strategia
per la eliminazione delle condizioni sociali in oggetto,
sviluppate seguendo la modalità necessaria per la modifica di una condizione.
L'analisi e la strategia di risoluzione proposte da questa ricerca consistono in quanto segue.
Si può convenire che le condizioni sociali attuali,
che mettono a rischio il mantenimento e l'evoluzione del livello sociale raggiunto, siano
la grave inefficienza nella gestione del sistema sociale,
il rilevante debito economico dello stato,
l'elevato numero di disoccupati o sott'occupati,
cioè l'incompleto inserimento nel sistema della popolazione,
lo scarso ostacolo alla crescita delle strutture criminali e di potere occulto,
il danneggiamento dell'ecologia dell'ambiente,
le condizioni conflittuali tra gruppi della popolazione
e tra la popolazione ed i gruppi dirigenti,
la regressione culturale di gruppi della popolazione,
l'assenza di cura adeguata delle potenziali interazioni con gli altri sistemi sociali,
cioè l'assenza di azioni finalizzate alla evoluzione dei sistemi sociali meno sviluppati,
al fine di evitare una loro possibile azione destabilizzante sulla propria comunità
ed al fine di attivarne i potenziali apporti costruttivi,
l'eccesso di corruzione nei gruppi direzionali sociali
e la tendenza alla prevaricazione di questi gruppi nei confronti della popolazione.
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Si precisa che,
in questa analisi, la definizione "gestione di un sistema sociale"
si considera corrispondere a
"la migliore programmazione possibile di tutte le funzioni e di tutte le strutture sociali
e la massima protezione possibile di tutti gli individui costituenti la società".
Se si conviene quanto definito per gestione di un sistema sociale
le condizioni sociali attuali convenute come rischiose
possono essere in relazione causale tra loro come segue.
L'eccesso di corruzione e di tendenza alla prevaricazione dei gruppi direzionali sociali
dimostrano in questi una condizione psicologica
sicuramente mancante della motivazione e della capacità
necessarie per la gestione di un sistema sociale.
L'assenza della motivazione e capacità per la gestione sociale
determinerebbe inefficienza nella gestione dello stato.
L'inefficienza gestionale, nell'attuale complessa società tecnologica,
che ha assoluta necessità invece di una efficace gestione,
determinerebbe le altre condizioni convenute pericolose per il sistema sociale.
Le condizioni conflittuali tra la popolazione ed i gruppi dirigenti sarebbero causate anche
dalla costante ricerca, da parte della popolazione, dell'incremento delle proprie possibilità
e dall'eccesso di prevaricazione della popolazione, attuato dai gruppi sociali dirigenti,
o dai gruppi sociali dotati delle maggiori opportunità e collegati ai gruppi sociali dirigenti,
a cui seguirebbe la periodica attivazione della popolazione
contro i gruppi sociali dirigenti, al fine di ridurre tale eccesso.
Può essere importante analizzare più approfonditamente come
corruzione e tendenza alla prevaricazione determinino assenza di motivazione e capacità
per la gestione di un sistema sociale.
Corruzione e prevaricazione conseguono probabilmente
alla convinzione che la protezione dell'individuo debba essere raggiunta
attraverso la prevaricazione degli altri.
Pensiero che può essere definito logica della prevaricazione.
Il suo opposto è la convinzione che
la protezione dell'individuo possa essere ottenuta in massimo grado
solo attraverso la collaborazione tra tutti gli individui,
pensiero che può essere definito logica della collaborazione.
Un individuo può adottare o l'una o l'altra di queste due logiche,
in quanto
i comportamenti conseguenti a questi due pensieri sono, nella sostanza, inconciliabili.
Infatti, se sono attivate le azioni conseguenti all'uno,
non possono essere attivate le azioni conseguenti all'altro.
Se si considera quanto convenuto per gestione di un sistema sociale,
il concetto di gestione sociale risulta inconciliabile con la logica della prevaricazione
e richiede invece la logica della collaborazione.
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Da questo risulta che
corruzione e tendenza alla prevaricazione
sono la manifestazione della presenza della logica della prevaricazione.
La presenza della logica della prevaricazione
esclude la motivazione per la gestione di un sistema sociale
e l'assenza della motivazione
assicura l'impossibilità di aver sviluppato la capacità relativa.
Conseguentemente corruzione e tendenza alla prevaricazione determinano
assenza di motivazione e di capacità per la gestione di un sistema sociale.
L'attuale società tecnologica necessita di una adeguata gestione
per quanto segue:
in questo periodo storico molte società stanno sviluppando una struttura complessa.
Si tratta di una condizione inesistente in tutte le società umane precedenti
e che caratterizzerà, in maniera sempre più imponente, le società future.
Alcuni aspetti di questa complessità sono:
le condizioni di vita degli individui costituenti
dipendono dal sistema in maniera praticamente totale,
al contrario degli individui costituenti una società non tecnologica,
che sono sostanzialmente autosufficienti;
questo tipo di società è sofisticata e vulnerabile,
richiede il possesso di modelli culturali evoluti da parte della popolazione,
ha una grave possibilità di interferenza sull'ecologia del pianeta
e può fornire mezzi estremamente efficaci agli individui
che vogliano destabilizzare il sistema sociale.
Questa complessità determina la necessità di una adeguata gestione
ed in caso di mancanza di questa
comporta lo scoordinamento e la disgregazione del sistema sociale.
In questa analisi, con il termine di società tecnologica si definiscono
le società caratterizzate da questa nuova complessa struttura.
Ne consegue che l'attuale società tecnologica non può prescindere dalla adeguata gestione
ed anche, più dettagliatamente, che,
nella società tecnologica, l'assenza di adeguata gestione
determina lo scoordinamento e la disgregazione del sistema sociale.
L'inefficenza gestionale determina le altre condizioni convenute pericolose
per il sistema sociale in quanto:
le altre condizioni convenute pericolose, che sono
il debito economico, la disoccupazione, la criminalità,
i problemi ecologici, le anomalie comportamentali della popolazione,
le difficoltà di relazione con le altre culture,
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sono condizioni che manifestano scoordinamento e iniziale disgregazione
del sistema sociale.
La disgregazione sociale, come descritto, in una società tecnologica,
si considera determinata principalmente dall'inefficienza gestionale.
Ne risulta che, in una società tecnologica,
l'inefficienza gestionale determina le altre condizioni convenute come pericolose
per il sistema sociale.
Può essere importante osservare che
la logica della prevaricazione, probabilmente, è stata necessaria
per il raggiungimento delle società attuali.
E' probabile infatti che una società iniziale,
che non può essere in possesso di una cultura evoluta,
possa realizzare solo un sistema direttivo sociale costituito
dai gruppi di individui capaci delle maggiori azioni di forza,
determinati all'ottenimento dell'interesse immediato degli individui costituenti e collegati
attraverso la prevaricazione degli altri individui costituenti la società.
A questo può conseguire solo un sistema sociale caratterizzato dalla logica della prevaricazione.
In epoche successive questo tipo di struttura si sarebbe modificato
per l'istituzionalizzazione di un sistema di regole
regolamentante l'accesso agli incarichi direzionali
e finalizzato alla eliminazione delle prevaricazioni operate dai gruppi direttivi.
Probabilmente queste regole furono concepite
perchè fu intuita l'utilità di spostare la logica sociale
da una cultura in cui la promozione dell'individuo era ritenuta raggiungibile
solo attraverso la prevaricazione dell'altro
ad una che prevedesse che la massima promozione dell'individuo fosse raggiungibile
solo attraverso la collaborazione tra tutti gli individui.
Questa fondamentale istituzionalizzazione dimostra però di essere riuscita solo a limitare
la logica che voleva eliminare, raggiungendo così solo in parte l'obiettivo che doveva avere
e determinando un sistema sociale caratterizzato dalla logica di prevaricazione,
limitata parzialmente da un sistema di regole concepite per la protezione della popolazione.
Le società occidentali attuali sono ancora caratterizzate da questa condizione.
Molto probabilmente però, la complessa società che si sta iniziando a definire,
necessitando di una adeguata gestione, dato che in assenza di questa si disgregherebbe,
non potrà tollerare la presenza della logica della prevaricazione
e determinerà il sostanziale completamento del passaggio alla logica della collaborazione.
Così
la logica della prevaricazione sarebbe necessaria
nelle fasi iniziali ed intermedie dello sviluppo sociale,
il raggiungimento di una struttura sociale basata sulla logica della collaborazione
avverrebbe gradualmente,
con il progressivo aumento della quota di comportamento collaborativo
a discapito di quello prevaricativo
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ed una società che ha raggiunto un livello di complessità elevato
non tollerebbe quote rilevanti di comportamento prevaricativo.
Risulterebbe così oggi necessario attuare una ulteriore modifica della società
nella direzione della organizzazione collaborativa del sistema sociale.
In conclusione, le condizioni sociali descritte sarebbero causate
dalla costituzione della nuova società ad alta tecnologia,
che necessita di una efficace gestione, nel senso convenuto del termine
e dalla assenza invece della qualità di gestione necessaria,
determinata dalla persistenza di un sistema direzionale della società
ancora fortemente caratterizzato dalla logica della prevaricazione.
Inoltre dalla periodica ricerca da parte della popolazione
dell'incremento delle sue possibilità
e dalla riattivazione del conflitto tra i gruppi dirigenti ed i gruppi collegati
ed il resto della popolazione,
causato dagli abusi operati dai gruppi dirigenti e collegati su questa.
Se questa analisi è corretta,
ottenere una dirigenza sociale motivata, come convenuto,
per la gestione del sistema sociale,
cioè caratterizzata dalla logica della collaborazione,
sostanzialmente priva della logica della prevaricazione
e capace di effettuare la gestione di un sistema sociale tecnologico,
diventa un obiettivo indispensabile e non un pensiero utopistico ,
se si vuole ottenere la sopravvivenza e lo sviluppo del nuovo tipo di società
nel quale viviamo.
Può essere importante considerare anche che
le condizioni destabilizzanti convenute sono solo un primo livello delle conseguenze
che possono essere determinate nella attuale società tecnologica dalla carenza di gestione.
Nell'attuale società tecnologica,
se la carenza di gestione del sistema sociale dovesse persistere,
si realizzerebbero probabilmente le seguenti ulteriori condizioni.
Data la dimostrata forte tendenza alla logica della prevaricazione dei gruppi direzionali,
è conseguente pensare che questa dirigenza utilizzerebbe la nuova alta tecnologia
per mantenere ed incrementare le proprie possibilità,
aggravando così l'abuso operato sulla popolazione
e quindi accentuando il contrasto già presente con questa.
Questo potrebbe portare alla necessità di un controllo della popolazione
di tipo repressivo da parte della dirigenza sociale
e, successivamente, allo scontro cruento tra la popolazione ed i gruppi direzionali.
L'inevitabile mancata proposizione alla popolazione di modelli culturali adeguati al sistema tecnologico, da parte della dirigenza sociale,
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determinerebbe l'interruzione del mantenimento e dello sviluppo culturale della popolazione
e quindi la regressione culturale di questa o di suoi gruppi
con la conseguente attivazione di comportamenti inconciliabili con una società evoluta.
Da questo potrebbero conseguire anche comportamenti destabilizzanti il sistema sociale
attuati con mezzi ad alta tecnologia.
In conseguenza del prossimo aumento della strutturazione tecnologica della società,
si determinerebbe l'aumento della complessità sociale
e quindi l'incremento della carenza di gestione.
Questo comporterebbe
lo scoordinamento e la disgregazione grave dei sistemi sociali tecnologici
e l'interferenza grave con l'ecologia planetaria.
Infine, se si attuasse la disgregazione grave del sistema sociale tecnologico,
mancherebbero le condizioni per il ripristino immediato delle strutture perdute
e probabilmente si resterebbe regrediti per lungo tempo
in una condizione tecnica e culturale molto antecedente all'attuale.
E' possibile che gli attuali gruppi direzionali dei sistemi sociali tecnologici,
al fine di evitare la riduzione o la possibile perdita delle proprie opportunità,
che verrebbe determinata dalla disgregazione del sistema sociale,
considerino opportuno curare tutte le funzioni, tutte le strutture e tutti gli individui
costituenti la società.
Ma questa reazione non può essere certa.
Inoltre la cura della società effettuata per questo motivo
assicura la persistenza della logica di prevaricazione.
La logica della prevaricazione risulta incongruente
con quanto convenuto per gestione di un sistema sociale.
Conseguentemente questa possibilità
non potrebbe determinare il raggiungimento della qualità di gestione richiesta
da una società tecnologica
e deve quindi essere considerata insufficiente
per la gestione di questo tipo di sistema sociale.
Anche se se si accettasse la possibilità
che gli attuali gruppi direzionali della società tecnologica
potrebbero garantire un mantenimento minimo del sistema sociale,
questa non dovrebbe essere considerata
perchè comporterebbe risultati minimi, al posto dei benefici imparagonabilmente maggiori
che verrebbero determinati da un sistema di gestione adeguato,
perchè un mantenimento minimo del sistema sociale
manterrebbe una marcata probabilità di attivazione
delle gravissime condizioni che, per questa analisi, conseguirebbero
alla inadeguata gestione di un sistema sociale tecnologico
e perchè non eliminerebbe la condizione
determinante il contrasto della dirigenza con la popolazione.
Si può concludere che
per la risoluzione delle attuali condizioni valutate destabilizzanti la società tecnologica
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e quindi anche per il mantenimento della società tecnologica,
per la sua promozione
e per il massimo miglioramento attualmente concepibile della condizione umana,
è necessario sostituire gli attuali gruppi dirigenti delle società tecnologiche
con altri gruppi, motivati e capaci per la gestione della società.
Si può ottenere la modifica della attuale tipologia direzionale
delle società tecnologiche,
costituendo un sistema di selezione elettorale della dirigenza sociale,
strutturato in modo che possa garantire la selezione di un gruppo direzionale
motivato e capace per la gestione di una società tecnologica.
La descrizione dettagliata di un sistema di selezione elettorale
capace di ottenere questo risultato
è riportata sulla pubblicazione integrale delle ipotesi qui presentate.
I dati identificativi della pubblicazione integrale
sono riportati al termine di questa sintesi.
Il sistema elettorale descritto costituisce anche, probabilmente,
quanto di più democratico sia stato fino ad oggi teorizzato.
Le caratteristiche fondamentali di un sistema di selezione elettorale
capace di ottenere questo risultato sono
(1;2) Possibilità per qualsiasi cittadino di accedere alla valutazione elettorale per gli
incarichi alla dirigenza sociale, senza dover sottostare a meccanismi di preselezione.
In questo modo si utilizza tutta la potenzialità intellettuale disponibile nella società.
(3;4) Valutazione elettorale accurata di ogni singolo candidato agli incarichi direzionali
del sistema sociale. Valutazione elettorale realizzata direttamente
dalla maggior parte possibile della popolazione che sarebbe amministrata.
Selezionare organismi a cui deputare la valutazione dei candidati alla dirigenza,
invece dei candidati, non risulta necessario
e sarebbe complesso controllarne la modalità di azione.
Il coinvolgimento della maggior parte possibile della popolazione amministrata
garantisce che la valutazione elettorale sia effettuata
da un gruppo di individui costituito in maniera dominante da persone capaci di effettuarla
e dal gruppo di popolazione più indicato ad effettuarla
e minimizza l'efficacia del voto di scambio.
(5;6) Competizione elettorale effettuata sui contenuti concettuali e sulle capacità personali presentate dai candidati,
nessun altro fattore può determinare un vantaggio elettorale per i candidati.
(7;8) Concreta possibilità da parte della popolazione di verifica dell'operato
di ogni dirigente eletto e di sostituzione del dirigente eletto
che abbia disposto direttive ritenute insoddisfacenti.
Al contrario, I'attuale sistema di selezione elettorale della dirigenza sociale
è caratterizzato, tra le altre cose, dagli aspetti che seguono.
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1, nell'attuale sistema,
la valutazione di quali cittadini, tra tutti i cittadini richiedenti,
debbano accedere alla competizione elettorale,
è effettuata, di fatto, dai partiti.
I partiti però non dimostrano di effettuare una selezione
basata su una adeguata prima valutazione degli apporti proposti
dal gruppo dei cittadini richiedenti la partecipazione alla competizione elettorale.
Al contrario, i partiti dimostrano, sostanzialmente,
di permettere facilmente l'accesso alla competizione elettorale
agli individui collegati in qualche modo alla organizzazione dei partiti
e partecipanti abituali alla competizione elettorale
e di esercitare una notevole resistenza
all'immissione nelle liste dei candidati alla competizione elettorale per la dirigenza
di richiedenti non collegati in qualche modo a qualche partito
e non partecipanti abituali alla competizione elettorale.
In questo modo, in pratica, si impedisce la possibilità di accesso alla competizione elettorale
ai cittadini che volessero candidarsi
e si determina conseguentemente il mancato utilizzo della totale potenzialità intellettuale
della popolazione.
Ancora,
i partiti dimostrano una resistenza all'immissione nelle liste
dei candidati alla dirigenza sociale
di individui caratterizzati dalla logica della collaborazione.
Per questo i partiti si comporterebbero anche da filtro,
immettendo nella competizione elettorale,
quando fosse attuata questa immissione, sostanzialmente,
individui con la logica della prevaricazione
ed impedendo l'accesso agli individui con la logica della collaborazione.
L'attuale meccanismo di accesso alla competizione elettorale
risulterebbe così essere esattamente il contrario
di quanto considerato necessario da questa analisi
per un sistema sociale tecnologico.
2, nell'attuale sistema elettorale
la competizione tra i candidati agli incarichi direzionali sociali
è scarsamente basata sulle proposte e sulle capacità dei candidati
ed è estremamente condizionata dalle possibiltà economiche e dalla notorietà del candidato
e dalla presenza o assenza di un sostenimento operato da un partito.
3, il sistema attuale è caratterizzato da uno scarso controllo del gruppo direzionale
da parte della popolazione.
Questa infatti, per esprimere un eventuale dissenso
può agire significativamente sul partito ma non sul candidato,
in quanto l'elezione o la non elezione del singolo candidato non è effettuata, nella pratica,
dalla popolazione ma dalle preferenze date da una piccola percentuale di questa.
Può essere utile anticipare anche che, nell'attuale sistema elettorale,
essendo la percentuale della popolazione che esprime le preferenze limitata,
è possibile influenzare il comportamento elettorale
della parte di popolazione che esprime le preferenze,
attraverso uno scambio di favori.
Non sarebbe possibile esercitare questa influenza
se le preferenze fossero effettuate dalla totalità della popolazione.
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Le condizioni sociali destabilizzanti
e la organizzazione sociale prevaricativa, limitata solo parzialmente dalle istituzioni,
che sono state descritte,
sono oggi sostanzialmente presenti in tutti i paesi occidentali.
Conseguentemente
l'analisi proposta può essere applicata a tutte le attuali società occidentali
e le attività sociali italiane attuate in conseguenza di tutto questo
debbono essere considerate
una parte dell'adeguamento alla evoluzione tecnologica delle società
che sta per attivarsi in tutte le culture occidentali del pianeta.
Le ipotesi qui proposte non sono presenti nella attuale discussione politica.
Se si esclude questo progetto, le sole azioni che, fino ad oggi, sono state attivate in Italia
per la eliminazione delle condizioni sociali destabilizzanti convenute
sono la sostituzione di alcuni esponenti storici dei gruppi direzionali sociali
e la sostituzione del sistema elettorale proporzionale con quello maggioritario.
E' evidente che la sostituzione di persone
non può agire sui meccanismi che determinano la storica presenza
di gruppi direzionali caratterizzati dalla logica della prevaricazione
e quindi non può modificare questa condizione.
Il sistema maggioritario, globalmente, non apporta miglioramenti rispetto al proporzionale.
Anzi, molto probabilmente, per una società tecnologica, è peggiore del proporzionale.
Infatti il maggioritario mantiene le procedure
che questa analisi considera le cause che impediscono ad un sistema elettorale
di selezionare una dirigenza sociale motivata e capace per la gestione di un sistema sociale
e presenta alcune di queste in modo aggravato.
Più precisamente, nel maggioritario
la maggior parte delle procedure che sono considerate in questa sede non adatte
per la selezione elettorale di una dirigenza adeguata ad una società tecnologica,
sono presenti in modo immodificato,
alcune sono presenti più di quanto risultano essere presenti nel proporzionale,
poche sono indirizzate, vagamente, verso quanto auspicato da questa analisi.
I benefici apportati dalle parti del maggioritario
che si avvicinano a quanto auspicato da questa analisi
sono resi però irrilevanti dalle procedure a cui sono associati,
oppure determinano il peggioramento di altre parti del sistema.
Infatti,
il maggioritario favorisce la costituzione di grosse coalizioni partitiche;
in generale queste hanno le stesse caratteristiche
dei partiti determinati dal proporzionale;
le coalizioni partitiche determinate dal maggioritario si differenziano però
dai partiti prodotti dal proporzionale
per la entità dei gruppi partitici determinati,
che risulta essere maggiore nel maggioritario
in conseguenza della necessità di costituzione delle coalizioni.
E' logico prevedere che una maggiore entità dei gruppi partitici
determini una maggiore manifestazione dei comportamenti
che i partiti attuali hanno dimostrato.
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Aumenterebbe così
l'azione di selezione, di filtro e di supporto dei candidati operata dai partiti
e quindi la difficoltà per un candidato non collegato in qualche modo ad un partito,
di entrare in competizione elettorale.
Questo comporta che, nel maggioritario, la modalità di selezione
dei cittadini interessati a partecipare alla competizione elettorale
per gli incarichi di dirigenza sociale
sia sostanzialmente invariata nella modalità generale, rispetto al proporzionale,
ma presenti alcune caratteristiche accentuate.
E' aumentata così per la popolazione la possibilità di
subire le procedure prevaricative del meccanismo di selezione.
In sostanza, la situazione, in questa parte, è peggiorata.
Il maggioritario prevede l'elezione diretta ad alcuni incarichi,
avvicinandosi in piccola parte a quanto auspicato in questa analisi.
La selezione dei candidati che dovranno essere valutati per questi incarichi avviene però, come accennato, con le modalità, peggiorate, del proporzionale,
portando così a livelli quasi irrilevanti il risultato che questa procedura potrebbe avere.
Il maggioritario dimostra una impostazione
finalizzata a faciltare la operatività dei sistemi direzionali,
più precisamente,
a facilitare il mantenimento dell'incarico al gruppo direzionale selezionato
per almeno un minimo di tempo
e l'accettazione delle direttive prodotte da questo,
fatto che può, in generale, avere una certa importanza
e non presente nel proporzionale.
A questo fine concede una maggiore rappresentanza parlamentare
ai gruppi che hanno ottenuto maggiore consenso elettorale
e riduce la rappresentanza ai gruppi che hanno ottenuto un minore consenso.
Ma in una condizione in cui i gruppi direzionali hanno dimostrato
di essere scarsamente controllabili
e nella quale avranno possibilità sempre più potenziate dalla tecnologia,
agevolare la persistenza dei gruppi direzionali selezionati
e l'accettazione delle direttive prodotte da questi,
senza creare strutture proporzionate per il controllo del loro operato,
accentua la possibiità di abuso da parte dei gruppi dirigenti selezionati
e riduce la sensibilità di questi gruppi alle eventuali insoddisfazioni della popolazione,
condizioni che questo studio considera fondamentale contenere in una società tecnologica,
determinando così, secondo queste ipotesi, un peggioramento
del punto corrispondente del proporzionale.
Può essere utile osservare infine che il maggioritario
opera in alcune società tecnologiche da molti anni.
In questi paesi i problemi sociali convenuti sono presenti o latenti
come nelle società che non utilizzano il sistema elettorale maggioritario.
Anche da questo risulta che l'utilizzo del sistema elettorale maggioritario
non può essere la soluzione
per le condizioni sociali convenute capaci di impedire il mantenimento e l'evoluzione
delle attuali società tecnologiche.
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Così, se le ipotesi proposte in questa sede sono corrette,
le cause dei problemi sociali attuali continuano ad agire e si stanno rafforzando
ed i rischi che si dovrebbero eliminare persistono e si stanno accentuando.
Se queste ipotesi sono corrette
non sembrano rilevabili elementi, se si esclude la prevedibile resistenza
dei gruppi attualmente in possesso delle maggiori opportunità sociali,
che possano sconsigliare l'approfondimento, la divulgazione e la sperimentazione
di queste ipotesi.
Inoltre la resistenza dei gruppi in possesso delle maggiori opportunità
può scoraggiare questa sperimentazione, ma dovrebbero preoccupare molto di più
le conseguenze possibili alla situazione sociale attuale, definite da questa analisi.
Se la conoscenza è il fine dell'esistenza
e se la collaborazione sociale tra tutti gli individui
è il mezzo per raggiungere la conoscenza,
allora dovremmo avere come primo obiettivo
la costituzione, il mantenimento e la massima evoluzione possibile del sistema sociale.